Lo strolghino: un salume di nicchia

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Avete mai assaggiato lo strolghino? Si tratta di un salume dal sapore dolce e delicato, di forma di bastoncino o di ferro di cavallo, una produzione tipica delle province di Parma e Piacenza.

Si presenta come un salame dal diametro ridotto (sui 3 centimetri), poco grasso nella composizione: la pasta è infatti costituita infatti dalle rifilature magre del culatello – altro pregiato salume DOP della provincia di Parma –  e del prosciutto, che vengono finemente macinate e insaccate. La stagionatura dello strolghino è  molto breve, circa 20 giorni.

Il nome strolghino è di origine dialettale: strolga significa infatti ‘indovina!’ (come farebbe un astrologo). Secondo alcuni si chiama così perché la stagionatura dello strolghino aiutava a prevedere come sarebbe andata quella dei salami più grossi. Secondo altri il nome deriva dal fatto che ci vuole un astrologo, un indovino, per prepararlo e stagionarlo correttamente.

Lo strolghino teme gli ambienti secchi: perciò meglio conservarlo in un locale umido e fresco. Prima del consumo va immerso per qualche minuto in acqua tiepida oppure in un canovaccio bagnato con acqua e vino bianco: in questa maniera sarà più semplice rimuovere la pelle. Si serve tagliandolo a fette piuttosto spesse, servite con pane fresco e innaffiato con Malvasia. Le feste di fine anno sono ancora lontane, ma uno strolghino sulla tavola del cenone o del pranzo di Natale sarà apprezzato da tutti!

[foto: Wikipedia]


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