Ricetta: I crauti

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I tedeschi li chiamano Sauerkraut, i francesi choucroute, in ogni caso si tratta di una conserva di origini antichissime, inventata dai contadini dell’Europa centrale e delle Alpi per conservare il cavolo durante l’inverno. Per prepararli si privano i cavoli del torsolo e delle foglie più coriacee, poi si riducono in striscioline e si conservano in barilotti di legno con aceto, sale e aromi (specialmente cumino e bacche di ginepro). La fermentazione deve proseguire per almeno cinque settimane affinché i crauti acquistino il sapore e la consistenza voluti. Poi, i crauti si possono cucinare, previo lavaggio e cuocere a lungo con lardo, carne di maiale, cotechini, zampone o wurstel. Ottimi anche per farcire panini caldi. Certo, non sono digeribili quanto il cavolo in purezza, però mantengono le stesse ottime caratteristiche nutrizionali. Noi vi consigliamo di preparare dei crauti freschi, ottimo accompagnamento per bollito, salsicce e cotechino. Hanno un sapore meno spiccato dei crauti in barile, ma daranno meno problemi di stomaco. Ecco come procedere:

Eliminare le foglie esterne e il torsolo di un cavolo bianco (verza) di circa 800 grammi e tagliarlo a listarelle. Scaldare in un tegame 5 cucchiai di olio (o 50 grammi di strutto), aggiungere la verza, con sale e pepe. Rimestare e coprire, fare cuocere a fiamma bassa per circa un’ora. Se necessario, aggiungere fino a 1 tazza di brodo durante la cottura. Cinque minuti prima di spegnere il fuoco irrorare con 1/2 bicchiere di aceto bianco e mescolare bene. Servire subito.


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