Sagrantino di Montefalco, vitigno antico
Di Michelle Cool
Dici Sagrantino e dici Montefalco: insieme costituiscono un binomio vecchio di secoli, ma hanno conquistato la ribalta internazionale solo da pochi anni. Se le tracce storiche del Sagrantino si perdono nella notte dei tempi (un’ordinanza comunale del 1540 ne stabiliva con precisione la data della vendemmia) è solo dagli anni ’70 che, grazie a Marco Caprai, la dignità di questo antico vitigno è risalita a livelli di eccellenza.
Dal 1992 la zona di produzione del Sagrantino (che comprende l’intero territorio del comune di Montefalco e parte di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi) è una DOCG e il vino che produce è potente e complesso, di grande intensità e tenore alcolico.
Il Sagrantino da il meglio di sé dopo un opportuno e spesso lungo invecchiamento in bottiglia: i profumi devono farsi via via più fini e complessi e il tannino deve smussare l’eccessiva baldanza giovanile.

Come già detto, non si sa molto sull’origine di questo vitigno, solo che si trova in Umbria, circa a metà strada tra Spoleto e Assisi. Secondo alcuni fu importato dai seguaci di San Francesco e usato durante i riti religiosi, mentre altri fonti parlano di un vitigno autoctono. Il disciplinare ci insegna che l’alcool minimo del Sagrantino è del 13% e il vino deve essere affinato per trenta mesi a partire dal 1° dicembre dell’anno dalla vendemmia, di cui almeno dodici mesi nel legno.
Il nostro Sagrantino ha un colore rosso rubino intenso, con riflessi granati. All’olfatto si sentono subito i frutti di bosco, in seguito pare speziato e si sente anche una nota di vaniglia… Profumi persistenti ma molto eleganti e invitanti. Anche all’assaggio non delude con il suo sapore asciutto e armonico, caldo, di grande corpo e ben strutturato. Un vino che può sopportare anche anni di invecchiamento.

Con cosa abbinarlo? La scelta è ampia, tutti piatti tipici della zona dell’Umbria, i piatti invernali come arrosti di carni rosse e selvaggina. Ottimo con i formaggi molto stagionati.
Il Sagrantino esiste anche in versione Passito, che è in realtà la versione tradizionale del vino di Montefalco e che riposa in cantina per trenta mesi prima di essere imbottigliato. Il passito si abbina in modo ideale con formaggi stagionati e con le crostate di frutta.
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