Ghiaccio secco: tutti gli utilizzi in cucina

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ghiaccio secco

Il ghiaccio secco si ottiene sottoponendo l‘anidride carbonica a un processo di sublimazione, ovvero il passaggio dallo stato ghiacciato a quello gassoso, senza attraversare la fase liquida. La temperatura corretta per produrlo è precisamente di -78 gradi centigradi e i contenitori dai quali solitamente si ricava si chiamano Dry-ice Box. La sua caratteristica principale è la possibilità di mantenere a lungo basse temperature, quindi viene molto utilizzato sia in campo medico che in cucina.

La sua versatilità, infatti, rende il ghiaccio secco un alleato indispensabile per creare rinfrescanti ghiaccioli, in estate, come vediamo in questo articolo. Bisognerà innanzitutto creare una purea omogenea, che preveda il gusto da voi preferito, e potrete davvero sbizzarrirvi: fragola, limone, melone e qualsiasi frutto fresco di stagione vogliate abbinare a una certa quantità di zucchero. È anche possibile utilizzare, al posto dell’acqua per avere la componente liquida, lo yogurt, il succo di frutta, la marmellata, il latte o uno sciroppo dolce. Una volta versato il composto negli appositi stampi e posizionato il bastoncino, basterà immergere per poco tempo il ghiacciolo nel ghiaccio secco e avrete uno snack rinfrescante nel giro di pochi minuti. In tal senso, è anche possibile creare gelati gustosi aggiungendo il ghiaccio secco nella gelatiera mentre è in funzione e amalgamare gli ingredienti.

Molto spesso, il ghiaccio secco viene usato per creare dei cocktail originali dall’effetto sorprendente, oppure dei dessert degni di ristoranti gourmet ai quali lo chef voglia conferire un tocco eccezionale. In realtà non esistono limiti all’utilizzo in cucina, perché l’effetto scenografico si addice perfettamente anche a piatti salati (di pesce, soprattutto) e ad occasioni speciali. Ad Halloween non è raro vedere volute di fumo fuoriuscire dalle portate principali di alcuni locali a tema, ma anche durante il resto dell’anno rimane una guarnizione elegante.

Oltre alla creazione di piatti speciali e all’effetto interessante che produce, il ghiaccio secco si rivela ottimo anche in caso di trasporto di prodotti surgelati che debbano affrontare lunghi viaggi. Qualunque sia l’uso che ne viene fatto, però, va prestata estrema attenzione: si è parlato di una temperatura di -78 gradi e ciò significa che non andrà mai maneggiato direttamente a mani nude, o potrebbe provocare pericolose bruciature, come è possibile vedere in questa utile guida su wikihow. La sua durata, inoltre, non è infinita, quindi andrebbe creato e impiegato solo poco prima dell’uso. Trattandosi di anidride carbonica allo stato solido e poi gassoso, bisogna sempre avere a disposizione ambienti grandi e ben areati per evitare rischiose intossicazioni: in tal senso, evitate di ingerirlo o inalarlo direttamente. Per sua natura, inoltre, potrebbe tendere a spaccare contenitori fragili come quelli in vetro, per cui è buona norma conservarlo in alloggiamenti di metallo o altro materiale resistente. Lo smaltimento ottimale e più ecologico del ghiaccio secco si ottiene lasciandolo esaurire allo stato gassoso.

Il ghiaccio secco, solitamente, si rigenera versandovi sopra dell’acqua: più questa è calda, più l’effetto sarà “fumoso” e interessante. Esistono confezioni acquistabili anche online, ma è anche possibile riprodurlo a casa, usando le dovute precauzioni: basta una bombola di CO2 e un contenitore di stoffa, quale potrebbe essere un sacco o la federa di un cuscino. Legate accuratamente il tubo della bombola all’imboccatura del sacco e azionate la leva per il rilascio del gas per qualche secondo, prestando molta attenzione che non fuoriesca. Il ghiaccio riempirà il contenitore nel giro di pochi minuti e andrà trasferito in un luogo più consono e, soprattutto, non strettamente sigillato: a causa della pressione che sprigiona quando sublima, potrebbe far esplodere il contenitore.


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