Il Pecorello: prezioso vino di Calabria
Di Nicoletta A.I vini della provincia di Cosenza e la DOP Cirò sono tra i più pregiati della Calabria. Del resto questa è proprio una regione che brilla per vitigni autoctoni: sono più di un centinaio. Tra questi, il Pecorello (o Pecorella), un vitigno a bacca bianca che ha rischiato l’estinzione ma che fortunatamente è stato salvato in extremis da alcuni appassionati viticoltori e sta ora tornando a vivere. Da non confondere con il quasi omonimo vino Pecorino prodotto nelle Marche e in Abruzzo.
Le uve del Pecorello danno vini molto profumati, morbidi e dal gusto ricco e appagante. In purezza ha profumo di fiori di campo, mela verde e, ovviamente, agrumi. Al palato è fresco, sapido e persistente. Tutto ciò è merito del clima calabrese (in particolare della zona di Rogliano Calabro) e del terreno di medio impasto in cui viene coltivato. La vicinanza del mare e della brezza marina aggiungono una nota salmastra. Le coltivazioni di Pecorello sono per la gran parte di tipo biologico e biodinamico, nella ricerca di un perfetto equilibrio tra agricoltura e natura; del resto, questa cultivar vi si presta particolarmente perché risulta molto tollerante alle malattie più diffuse.
Per quanto riguarda gli abbinamenti con il cibo, ve ne sono di molto interessanti: il baccalà (che da queste parti si chiama “stocco”) con patate aromatizzati con alloro e peperoncino. Oppure la minestra di cicerchie, la zuppa di fagioli e cozze e i lampascioni.
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