Il prezzemolo: un alimento farmaco

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Nella nostra lingua c’è una bella espressione, essere come il prezzemolo, che significa ‘intrufolarsi dappertutto’, dal quale il neologismo prezzemolino/a che indica una starlette che partecipa a tutti gli eventi nel mondo dello spettacolo in modo da farsi notare il più possibile. E se in società essere come il prezzemolo può risultare negativo, non è lo stesso in cucina, perché il prezzemolo è un’erba aromatica dalle innumerevoli proprietà. Per esempio, è ricchissimo di vitamina C (molto più degli agrumi, in proporzione), ma anche di vitamina A e delle vitamine del gruppo B.

Inoltre contiene fitoestrogeni, acido folico, ferro, calcio, fosforo, magnesio, sodio, potassio, iodio, rame, manganese, zolfo, clorofilla. Un mix di nutrienti preziosi che lo rende un ottimo antianemico, disintossicante, depurativo, diuretico, rigeneratore dei capillari. Il prezzemolo favorisce la digestione, aiuta nei casi di astenia, inappetenza, reumatismi, gotta, disturbi epatici e biliari.

Ingrediente fondamentale della dieta mediterranea, è ampiamente usato in tutte le tradizioni culinarie dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Il prezzemolo non dovrebbe mai essere cotto con le pietanze perché durante la cottura rilascia una sostanza tossica simile al cianuro, comunque non letale alle dosi che se ne possono consumare. In ogni caso conviene sempre utilizzarlo crudo, meglio se tritato, a fine cottura: aggiunge un aroma più gradevole, un bel colore vivo ai piatti e perde una minor quantità di sostanze nutritive.


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